In Italia è stato proclamato lo stato di emergenza sulla crisi in Ucraina. Andiamo a vedere nei dettagli a cosa serve.
ROMA – In Italia proclamato lo stato di emergenza sulla crisi in Ucraina. Si tratta di una scelta da parte del premier Draghi per poter aiutare Kiev e la sua popolazione in tempi rapidi attraverso aiuti e intervento della Protezione Civile.
Bisogna dire che esiste una grande differenza rispetto a quello precedente e che non ci sono collegamenti tra i due. Questo significa che dal 1° aprile cadranno tutte le restrizioni presenti nel nostro Paese contro il Covid e non c’è nessuna intenzione da parte dell’esecutivo di prolungarle.
Lo stato di emergenza umanitario
Precisamente nel nostro Paese è stato attivato uno stato di emergenza umanitario, ossia la possibilità di aiutare l’Ucraina e la sua popolazione con gesti concreti grazie anche alla Protezione Civile. Si tratta, come detto, di un passaggio fortemente voluto dal premier Draghi per confermare il proprio sostegno ad una popolazione in netta difficoltà per la guerra.
Vedremo in futuro se la misura sarà confermata fino al 31 dicembre oppure ci sarà un passo indietro da parte dell’esecutivo. Molto naturalmente dipenderà dall’andamento del conflitto nei prossimi mesi e dai rischi di una nuova escalation.
Le differenze con quello sanitario
Le differenze con lo stato di emergenza sanitario sono molte. Come detto, non esiste nessun collegamento tra i due e per questo motivo non esiste assolutamente il pericolo di dover fare i conti ancora una volta con restrizioni contro il Covid da aprile.
La misura che ci ha accompagnato in questi ultimi due anni quasi sicuramente sarà messa in un cassetto il 31 marzo e si spera mai più ripresa. Quella sull’Ucraina, invece, vedremo fino a quanto durerà visto che la data di scadenza è il 31 dicembre, ma molto dipenderà dal conflitto.